Quaresima 2021

Messaggio alla Diocesi per la Quaresima dell’Arcivescovo di Torino e Susa, Mons. Cesare Nosiglia.

Cari fratelli e sorelle,

            all’inizio del tempo quaresimale sentiamo risuonare con forza le parole del profeta: “E’ forse questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l’uomo si mortifica? Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i senza tetto, nel vestire chi è nudo, senza distogliere gli occhi dalla tua gente?” (Is 58, 5-7). Sono parole che ci invitano ad un rinnovato rapporto d’amicizia con il Signore attraverso un più intenso rapporto di solidarietà con i nostri fratelli.

            Conoscendo la generosità nella quale vi siete sempre distinti, desidero anzitutto ringraziare con voi il Signore per quanto di bene ha seminato nel cuore di ognuno e attraverso di voi nella nostra società. Voglio ricordare la numerosa schiera di preti, diaconi, religiosi e religiose, laici,  che sono sorti dal grembo delle nostre amate Chiese diocesane, come pure fare memoria degli innumerevoli gesti di condivisione, che hanno permesso di rendervi presenti a fianco dei più poveri e bisognosi.

            Desidero altresì incoraggiare tutti e ciascuno affinché questo impegno di fraternità e carità trovi nel cammino quaresimale nuovo slancio, forza ed incoraggiamento. L’apostolo Paolo, in occasione della colletta per la Chiesa di Gerusalemme che si trovava in grandi ristrettezze economiche, esortava così i cristiani di Corinto: “Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, per arricchirvi della sua povertà” (2 Cor 8,9). Invito pertanto tutte le famiglie in particolare ad accogliere il fascicolo che ogni anno l’ ufficio missionario insieme  agli altri uffici della Curia hanno predisposto per vivere insieme la Quaresima.Quest’anno il titolo del libretto è appunto“Tessitori di fraternità”.

Nella condivisione e solidarietà, e nell’aiuto fraterno nei confronti dei più poveri, che vivono qui tra noi e nei Paesi dove operano i nostri missionari, apprendiamo  a  vivere  in pienezza la nostra umanità e  scopriamo sul volto dell’altro, vicino o lontano, un fratello e una sorella. Mentre doniamo, veniamo a nostra volta arricchiti, resi partecipi della ricchezza del Figlio di Dio che per noi si è fatto povero.

            In quest’anno, poi, che il Papa ha voluto dedicare a San Giuseppe troviamo incoraggiamento e nuovo vigore  nel seguire l’esempio del padre putativo di Gesu’ sposo di Maria Vergine, patrono della Chiesa  e protettore   dei lavoratori e dei moribondi.La sua vita è tutta un cammino di conversione alla volontà di Dio che gli chiedeva fede e obbedienza alla sua volontà  accolta sempre nel silenzio  della parola e nella accoglienza  fedele nel cuore e nella .vita .San Giuseppe  custodisca integra e forte la nostra fede nell’accogliere  quanto il,Signore ci suggerirà nel cuore e ci chiederà per compiere fino in fondo il nostro dovere di discepolimissionari del suo Vangelo.

            Benedico tutti di cuore ed auguro ad ogni comunità cristiana della Diocesi un cammino di fede e carità per una Quaresima di vera conversione ed una Pasqua di resurrezione.

+ Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e Susa

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